da La Stampa
Come potete giudicare? La rivolta degli insegnanti
ANDREA ROSSI
TORINO
In Italia se ne parla da tempo. E molti ancora ricordano la bagarre del 2000, quando 320 mila docenti (uno su tre) si rivoltarono contro il ministro di allora, Enrico Berlinguer. Motivo del contendere? Il maxi concorso che avrebbe assegnato aumenti di stipendio agli insegnanti più validi, sulla base di un quiz. L'idea era premiare il merito, introdurre una sorta di valutazione anche sui professori. Proprio quel che gli alunni da tempo reclamano, con la differenza che gradirebbero aver loro – e non il ministero – la prerogativa di assegnare voti e giudizi ai docenti.
In assenza di un meccanismo «istituzionale», gli studenti - finora soltanto all'estero - si sono ingegnati, usando soprattutto Internet. Più o meno quanto sta succedendo in Francia, e ha scatenato al rivolta di sindacati degli insegnanti che si sono scagliati contro «Note2 be.com», un sito web creato un mese fa e già visitato da 40 mila ragazzi. Il meccanismo è semplice: al grido di «Prendi il potere, metti un voto ai tuoi prof!» ci si registra in base a classe e istituto; poi si possono giudicare gli insegnanti dando un voto da 0 a 20 (il punteggio del sistema scolastico francese). I criteri di valutazione sono sei: interessante, chiaro, disponibile, equanime, rispettato dalla classe, motivato.Un voto per ogni criterio, alla fine si fa la media e salta fuori il voto globale. Il risultato? Pochi docenti d'Oltralpe se la sono cavata; la maggior parte è finita ben sotto la sufficienza, motivo per cui il sindacato degli insegnanti francesi ha chiesto alla magistratura di chiudere il sito denunciando un clima di «linciaggio pubblico» e «vergognosa demogogia». Già, perché mentre gli alunni che danno i voti e scrivono commenti sul forum restano anonimi, gli insegnanti sono citati per nome, disciplina, classe. Non solo: sei professori si sono costituiti nel procedimento giudiziario come parti lese. Altri hanno addirittura creato un contro-sito, «contrenote2be. com». In attesa del verdetto del tribunale il sito è stato sospeso.
Non è la prima volta che l'ipotesi di valutare gli insegnanti genera bufere a non finire. In Europa è già accaduto due volte. La prima in Gran Bretagna, a novembre. Oggetto del contendere, anche in quel caso, un sito – RateMyTeachers. co.uk – su cui un milione di insegnanti di 7.500 scuole inglesi erano stati nominati e votati. Come in Francia, la replica dei docenti era stata durissima: «Gli insegnanti hanno bisogno di essere protetti di fronte ai loro alunni che li espongono ad abusi o umiliazioni. C'è una tendenza crescente che vede sempre più ragazzi lasciare messaggi offensivi sui siti web o fare accuse contro il personale scolastico – aveva detto Chris Keates, leader della sigla sindacale Nasuwt -. L'aumento di questo tipo di messaggi ha avuto un impatto negativo sullo stato di salute di alcuni insegnanti mentre altri sostengono che le critiche diffuse pubblicamente abbiano danneggiato le loro carriere».
Ma c'è un altro precedente che dà ragione agli studenti. Ed è il secondo caso, quello del portale tedesco www.spickmich. de. A fine novembre 2007 il tribunale di Colonia ha dato ragione ai giovani nella sentenza con cui ha respinto le proteste di un'insegnante, che si sentiva diffamata dai suoi allievi e vedeva nell'uso del sito una violazione del rispetto della sua personalità e del diritto alla privacy.