Gelmini non incontra i precari. La finta solidarietà di un..

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Gelmini non incontra i precari. La finta solidarietà di un..

Messaggiodi edscuola » 2 settembre 2010, 14:56

da l'Unità.it

Gelmini non incontra i precari. La finta solidarietà di un ministro
di Maristella Iervasi

Si vanta di «aver fatto molto per loro». Eppure i precari della scuola sono alla fame da Ferragosto. Lei, il ministro dell'Istruzione, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, continua a ignorare la protesta che da Palermo si è estesa in tutt'Italia. Rivendica senza vergogna l' attivita del governo per risolvere la questione del precariato, a partire dal cosiddetto dl salva precari agli accordi con le regioni e ha detto chiaro: «i precari che noi abbiamo ereditato sono un numero spaventoso». Se si considerano precari anche coloro che «hanno fatto una supplenza sola. Sono 229 mila a fronte dei 700 mila insegnanti già impiegati nella scuola. E 700 mila è un numero sufficiente per far fronte al bisogno di insegnanti del paese». Per il ministro è necessario che la politica del passato faccia autocritica perchè sono stati «distribuiti posti di cui la scuola non aveva bisogno. Nessun governo può assorbire 200 mila precari».

«Adesso non li incontro»
Altro che solidarietà verso i prof in protesta. «Protestano - ha spiegato la Gelmini - senza ancora essere stati esclusi. Una protesta legittima ma non motivata. Non si tratta di persone che sono state licenziate, presumono di non avere un posto di lavoro, ma il ministero non ha ancora completato le operazioni. Vedremo - ha aggiunto - quanti precari risponderanno positivamente agli accordi regionali, se poi preferiscono l'indennità di disoccupazione....». Il ministro ha comunque assicurato che una volta completate le operazioni continuerà a incontrare i precari, a sentire le loro ragioni, «ma non voglio essere coinvolta in una contrapposizione politica che - ha osservato - avrebbe un impatto negativo sull'avvio dell'anno scolastico».

Poi Marystar Gelmini annuncia nuovi provvedimenti per l'anno scolastico che sta per cominciare: «Non si potranno superare i cinquanta giorni di assenza, pena la bocciatura». Questa misura - ha sottolineato il ministro - «servirà anche a bloccare la prassi di certi diplomifici dove si arriva al diploma pur avendo frequentato poco o nulla».
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