da tuttoscuola.com
Assemblea per fermare la riforma. O sciopero mascherato?
Non si può certamente dire che il sindacato Gilda degli insegnanti sia un soggetto dalla linea radicale e alternativa al sistema, ma quel che intende realizzare a fine gennaio, con assemblee dei docenti di tutti gli ordini di scuola, è di una durezza inconsueta. Dopo aver inviato al Presidente del Consiglio migliaia di cartoline di docenti per dire no alla riforma delle superiori, Gilda ha annunciato una forma radicale di protesta contro l'avvio della riforma.
Per il prossimo 29 gennaio il sindacato ha programmato, infatti, una serie di assemblee nelle scuole di ogni ordine e grado con il dichiarato intento di creare disagi nello svolgimento delle attività didattiche. L'intenzione della Gilda è quella di "paralizzare", almeno per un giorno, le attività didattiche, convocando assemblee dei docenti durante le prime e le ultime due ore di lezione.
Due assemblee nello stesso giorno, in ore diverse e da parte della stessa organizzazione sindacale non si erano mai viste. Sarebbe una forma estrema di interpretazione del contratto di lavoro che prevede non più di due assemblee al mese (e nel mese di gennaio sarebbero, appunto, due...).
Se la partecipazione dei docenti (di ogni ordine e grado, compresi quelli dell'infanzia) dovesse risultare alta, il disagio cercato da Gilda sarebbe assicurato.
Nelle scuole con queste forme estreme di assemblea verrebbe a mancare praticamente l'attività didattica per l'intera giornata. Poiché le famiglie vanno avvisate in anticipo in caso di svolgimento delle assemblee, sarebbe probabile l'assenza degli studenti dalle scuole. Come in caso di sciopero.
"Con questa iniziativa - dice il coordinatore della Gilda, Di Meglio - vogliamo ribadire il nostro no alla politica dei tagli condotta da questo governo e alla riforma della scuola secondaria superiore, i cui tempi troppo stretti di applicazione non consentono di garantire un'operazione di qualità".
Gilda ha confermato la richiesta di rinviare la riforma di un anno, ma ha anche rinforzato le proprie richieste al Governo chiedendo garanzie per gli insegnanti soprannumerari e un impegno concreto per assumere i precari coprendo tutti i posti vacanti.