da Il Sole 24 ORE
Nel 2011, spese per il personale della scuola in calo di 3,4 miliardi
di Claudio Tucci
È inversione di tendenza. Le spese per il personale della scuola continuano a calare anche nel 2011 e soprattutto lo fanno in modo sempre più pronunciato. La riduzione prevista per il prossimo anno è dell'8,03%, pari a 87.365 posti di lavoro in meno e un risparmio per l'Erario di 3,4 miliardi. I dati sono contenuti nel Budget 2011 dello Stato pubblicato ieri da via XX Settembre.
Complessivamente nel 2011 il ministero dell'Istruzione, tre dipartimenti, 18 uffici scolastici regionali e 990.680 unità di personale, costerà poco più di 40,4 miliardi, contro i 43,8 del 2010 (-7,7%, pari a una riduzione di 3,4 miliardi). Previsioni in calo anche per il 2012 (39,3 miliardi, -2,82%) e 2013 (quasi 39 miliardi, -3,59%), a testimonianza che la cura da cavallo imposta alla scuola nel 2008 sta dando in pieno i suoi frutti. Per il solo personale, nel 2011 si spenderano 39,5 miliardi, rispetto ai 42,9 del 2010. Parte di questi risparmi saranno utilizzati per "sbloccare" gli scatti d'anzianità di docenti e Ata. Una partita che interessa nel triennio circa 250mila persone.
Sfogliando le pagine dell'annuale rilevazione dei costi delle amministrazioni centrali, curata dalla Ragioneria generale dello Stato, spicca come, nonostante i tagli, le spese per il personale continuino a rappresentare la quasi totalità dei costi di viale Trastevere. Pari, cioè al 97,68% delle spese complessive. Ma nonostante questo, le buste paghe di insegnanti e Ata restano le più basse di tutto il pubblico impiego. In media, nel 2011, valgono 39.640 euro l'anno. Al di sotto pure della media di tutti i colleghi delle amministrazioni centrali: 42.511 euro. Distanti anni luce dagli stipendi del comparto Sanità, 55.645 euro, del ministero dell'Ambiente, 55.193 euro, del ministero delle Politiche agricole. Ma sotto anche alle buste paga annuali medie degli impiegati del Viminale, 44.337 euro, dell'Economia, 50.135 euro, del Lavoro, 43.253, della Giustizia, 54.141, degli Esteri, 49.252.
Crescono invece i costi di gestione del ministero dell'Istruzione. Per il 2011 ammontano a 925 milioni (2,29% delle spese totali), in crescita dell'8,96% (pari a 76 milioni) rispetto al 2010, frutto, spiegano dalla Ragioneria, «di una compensazione tra l'aumento del 9,71% dei costi per la voce Acquisto di servizi e utilizzo di beni di terzi e la diminuzione del 14,29% dei Beni di consumo».
Calando questi dati alle singole voci di costo di viale Trastevere, emerge che, nel 2011, la voce Istruzione secondaria di secondo grado spenderà 13,7 miliardi, contro i 14,9 del 2010. La voce Istruzione primaria, 12,9 miliardi, contro i 14,3 del 2010. L'Istruzione secondaria di primo grado, nel 2010, è costata 9,4 miliardi, che scenderanno a 8,8 nel 2011. E caleranno ancora dell'1,66% nel 2012 e del 3,08% nel 2013. In cura dimagrante anche il sistema universitario. Nel 2010, è costato 7,3 miliardi. Nel 2011, dovrà costare 6,6 miliardi. Riforma Gelmini permettendo.